sabato 30 gennaio 2016

CHECK LIST SICUREZZA | Come effettuare i controlli con le "Check Box" di iAuditor

E' indubbio che una delle procedure di maggior utilizzo nelle operazioni di gestione e verifica della sicurezza nei luoghi di lavoro e nei cantieri è quella delle Check List, ovverosia l'elenco degli elementi da controllare.

Le Check List possono essere utilizzate sia nelle normali routine di controllo delle aree di lavoro aziendali o degli impianti, come anche per le parti esecutive dei cantieri, ma anche e soprattutto nei sistemi di gestione (SGSL), al fine di verificare la corrispondenza tra quanto previsto dal sistema e l'effettiva realtà contestuale aziendale o di cantiere.

La difficoltà delle Check List tradizionali, però, è il continuo mutamento delle condizioni aziendali, del ciclo di lavoro, delle operazioni di cantiere.


Soprattutto per le liste di controllo su base cartacea, la dinamicità degli elementi da controllare e il loro continuo variare (nel tempo, nella forma e nella sostanza), rallenta spesso l'uso delle Check List, ne rende inefficace la funzione, se non al prezzo di continui cambiamenti.

Vediamo allora come le "Check Box" dell'App iAuditor possono aiutare i tecnici e gli specialisti del settore sicurezza (ma non solo), al superamento dei limiti delle Check List tradizionali basate sulla carta.



Check Box su iAuditor

La funzione interna di iAuditor “Caselle da spuntare” (o "Check Box") viene utilizzata all’interno di “Modelli” per Audit (verifiche; ispezioni; controlli) aziendali o di cantieri in due casi ben specifici:
  1. Uso dinamico | Elenco completo di elementi da controllare (variabili; fattori; componenti), solo nel caso in cui la loro presenza sia effettivamente rilevata all’interno del contesto ove si volge l’Audit; selezionando la casella si “aprono” specifiche “sub-domande” relative solo all’elemento considerato.
  2. Uso statico | Elenco completo di elementi (variabili; fattori; componenti) da selezionare, ossia da controllare nello stato in cui sono rilevati (attivo – spento; caldo – freddo; in pressione – vuoto; in tensione – disattivato; ecc.).

Il controllo “Dinamico”

Molto spesso, all’interno dei contesti produttivi (aziendali, cantieri, di ciclo, ecc.), sono presenti moltissimi elementi che, pur facendo parte di un “unicum” lavorativo, hanno loro specifiche proprietà o caratteristiche che li differenziano dagli altri componenti.

Per ognuno di questi elementi, pur avendo un motivo comune nelle procedure di ispezione e/o controllo e/o verifica che l’utente si accinge ad effettuare, richiedono però punti specifici di analisi, diversi tra componenti.

È questo il caso tipico in cui può essere utilizzata la funzione delle “Caselle da spuntare” in forma “Dinamica”, ossia la cui scelta prelude a un successivo sottoinsieme di “sub-domande”, specificatamente predisposte per i controlli da effettuare sul determinato elemento-fattore-componente.

Per meglio esplicitare quanto prima descritto, ipotizziamo, ad esempio, un Audit da condurre in uno stabilimento produttivo di laminatoi e sulla necessità d’ispezionare i vari elementi specifici che lo compongono.

Nella schermata successiva si potrà notare come, nella simulazione in esempio, sia stata “spuntata” solo la Check Box di controllo sull’Impianto di raffreddamento e di come si sia “aperto” un nuovo gruppo di “sub-domande”, afferenti però specificamente a quell’unico elemento.

Check Box







È evidente che, nel caso fosse stato selezionato un elemento diverso da quello dell’Impianto di raffreddamento, l’utente avrebbe trovato a disposizione domande differenti e specifiche solo per il componente “spuntato”.
Anche in questo caso è possibile notare come l’App iAuditor, nel caso di risposte negative (NO) alla domanda, o comunque non verificabili (N/V), dia automaticamente la possibilità all’utente di:
  • Annotare le motivazioni per cui è stata data una risposta negativa alla domanda di controllo/verifica/ispezione;
  • Fotografare l’oggetto/elemento/variabile che è stata controllata, come anche i rilevatori (di stato; di funzione; d’esercizio) che ne confutano o meno la corretta gestione operativa (il rilevatore di temperatura nel nostro caso d’esempio).
Nel caso preso ad esempio, è chiaro come per l’utente sia profondamente diverso poter dimostrare, attraverso una foto (che contiene data e ora), quale fosse effettivamente la temperatura rilevata sul termometro dell’impianto, piuttosto che limitarsi semplicemente a riportare in forma di testo una temperatura, senza poterne comprovare la veridicità.

Rimane indubbio, infatti, come uno dei principali vantaggi nel poter utilizzare Tablet o Smartphone per le azioni di Audit (controllo; verifica; ispezione) sia quello di avvalersi degli strumenti multimediali (foto; schemi; filmati) e di socializzazione (email; cloud; network) per poter determinare con certezza la veridicità dei dati effettivamente rilevati nel contesto di lavoro. 


Elemento quest’ultimo che non è assolutamente ottenibile attraverso la rilevazione con il classico foglio di carta o anche con il portatile (non tutti i laptop sono dotati di videocamera e comunque non è così agevole scattare foto o filmati, ne connettere gli scatti a uno specifico programma di gestione).

Il controllo “statico”

Un diverso modo di utilizzare le “Caselle da selezionare” è quello per cui l’utente si possa trovare a disposizione un elenco “statico” di punti da controllare, senza che la loro “selezione”, implichi un’apertura di nuovi gruppi di domande specifiche.

Un esempio classico di domande di controllo che non richiedono analisi successive può essere, in via esemplificativa, il seguente:


  •          Marcato CE?
  •          Soggetto formato?
  •          È presente il maniglione antipanico?
  •          È stato effettuato il controllo?
  •          È iscritto al registro?
  •          Documenti firmati?
  •          Data certa?
  •          È presente la chiave di riserva?
  •          È stato nominato il sostituto?
  •          Entro la data di scadenza?
  •          Entro i termini previsti?



Molto spesso le domande prima elencate sono di corredo a quelle di maggiore importanza per uno specifico elemento, così che non debbano essere presi in considerazione ulteriori approfondimenti, ma semplicemente rilevata (o meno) la presenza.

Questo tipo di elementi può anche essere ricondotto al classico elemento delle Check List, ossia l’arcinoto “fatto”; in questo caso la verifica, ad esempio documentale, pone la sua attenzione sull’aver adempiuto (o meno) all’aggiornamento di specifici documenti.

Nella schermata successiva è rappresentato un “Modello” di Audit in cui è presente l’elenco completo di tutta la documentazione che l’impresa esecutrice deve avere sempre presente in cantiere (o almeno una sua copia); la lista di controllo “da spuntare” ha come obiettivo quello di guidare l’organo di vigilanza nella verifica della presenza di tutti i predetti documenti, semplicemente spuntando (o meno) dall’elenco predisposto.

Check Box


È importante notare un’ulteriore funzione messa a disposizione dall’App iAuditor nelle procedure di controllo: la percentuale dei punti effettivamente verificati.

In altro a destra della schermata, infatti, è presente il rating dell’Audit realizzato:

9/9 (100%)

L’App registra, cioè, il numero dei punti in elenco (9) e attesta che tutti e 9 sono stati effettivamente “spuntati”, ossia è stato compiuto un controllo sulla totalità degli elementi (100%).

Nei capitoli dedicati agli strumenti interni di servizio che iAuditor mette a disposizione per monitorare i progressi realizzati, verrà approfondito il sistema di rating utilizzato.


Nota
Nella predisposizione dei “Modelli” è possibile utilizzare il sistema interno di rilevazione del rating anche per dare un valore, un’importanza ponderata, ai punti (elementi; fattori, variabili) presi in   considerazione.

In questo modo, al superamento di determinate soglie (maggiore di; minore di; pari a), il sistema indicherà, in automatico, il valore di rischio (o di sicurezza) che si è andato a determinare a conclusione del processo di Audit (ispezione; verifica; controllo). 


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